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e l ha condotta a tal ch omai consente
a questa sua adversaria ardita e forte
rifar il carcer suo com era in prima. 11
Letteratura italiana Einaudi 152
Vittoria Colonna - Rime
Romper non lice a noi le chiuse porte
per liberarne, né men con ardente
cura impedir quella celeste lima. 14
153
Mentre l aura del Ciel calda e soave,
Sua mercé, spira in questo e quello eletto,
i più segreti alberghi apre del petto
con l invisibil sua divina chiave. 4
Di speme acceso più timor non ave
ch arde il bel foco, gelo, ombra e sospetto;
non vuol sì grande e sì possente obietto
che  l mortal manto allor punto l aggrave; 8
onde sicura e ben tranquilla pace,
se pur brevissima, ora l alma sente;
serve per arra qui de l altra eterna. 11
Ma non quanto in se stessa si compiace
di grazia acquista, ma quanto consente
al raggio de l ardor che la governa. 14
154
Veggio la Vite glorïosa eterna
nel Suo giardin, sovra ogni stima adorno,
cinta di mille e mille rami intorno,
e quel più verde che più in Lei s interna, 4
tenerli, con virtute alta superna,
felici a l ombra del Suo bel soggiorno,
e vuol che Seco al Ciel faccian ritorno,
onde li ciba, purga, erge e governa; 8
e s alcun ne produce frutti e fiori
che sian di Sua radice Ella ne onora
il grande Agricoltor di gloria intera, 11
Letteratura italiana Einaudi 153
Vittoria Colonna - Rime
e perch ei sparga più soavi odori
con la celeste Sua rugiada vera
di novo lo rinfresca, apre, incolora. 14
155
La bella donna, a cui dolente preme
quel gran desio che sgombra ogni paura,
di notte, sola, inerme, umile e pura,
armata sol di viva ardente speme, 4
entra dentro  l sepolcro, e piange e geme;
gli angeli lascia e più di sé non cura,
ma a piedi del Signor cade sicura,
ché  l cor, ch arde d amor, di nulla teme. 8
Ed agli uomini, eletti a grazie tante,
forti, insieme rinchiusi, il Lume vero
per timor parve nudo spirto ed ombra; 11
onde, se  l ver dal falso non s adombra,
convien dar a le donne il preggio intero
d aver il cor più acceso e più constante. 14
156
Se l imperio terren con mano armata
batte la mia colonna, entro e d intorno,
la notte in foco e in chiara nube il giorno
veggio quella celeste alta e beata, 4
Sua mercé, con la mente; onde portata
son in parte talor che se in me torno
dal natural amor, che fa soggiorno
dentr al mio cor, ben spesso richiamata, 8
mi par per lungo spazio e queto e puro
quanto discerno, e quanto sento caro.
Non so se l alma per suo ben vaneggia, 11
Letteratura italiana Einaudi 154
Vittoria Colonna - Rime
o pur se  l largo mio Signor, che avaro
di fuor Si mostra al tempo freddo oscuro,
dentro più de l usato arde e lampeggia. 14
157
Divino spirto, il cui soave ardore
ne infiamma, e col gran Padre in dolce modo,
per mezzo del Signor nostro, ad un nodo
lega l alme ben nate in vero amore, 4
tante grazie e non più pò darti il core
quanto lume riceve, e quel sol lodo
che, tua mercede, intendo, e mentre godo
del foco sacro tuo ti rendo onore. 8
Io per me sono un ombra indegna e vile,
sol per virtù de l alme piaghe sante
del mio Signor, non per mio merto viva; 11
Egli giusta mi rende, sciolta e priva
del vecchio Adamo, e tu, mio caro amante,
rendimi ognor più accesa, ognor più umile. 14
158
Oh quanto il nostro infermo lume appanna
la nebbia rea delle speranze insane!
Non ebbe mai, mentre durò  l suo pane,
la gente ebrea dal Ciel divina manna; 4
il simil, mentre l uom si strugge e affanna
in cercar le ricchezze e glorie umane,
fermando l occhio in queste luci vane,
col suo proprio desir se stesso inganna. 8
Convien, qual peregrin sciolto e leggiero,
gir con l opre amorose e con la mente
fidele e salda al glorïoso albergo; 11
Letteratura italiana Einaudi 155
Vittoria Colonna - Rime
allor luce verrà che non consente
a cui la scorge unqua volgersi a tergo,
ma andar innanzi ov è giunto il pensiero. 14
159
Quand io riguardo il mio sì grave errore,
confusa, al Padre eterno il volto indegno
non ergo allor, ma a Te, che sovra il legno
per noi moristi, volgo il fidel core. 4
Scudo delle Tue piaghe e del Tuo amore
mi fo contra l antico e novo sdegno;
Tu sei mio vero prezïoso pegno
che volgi in speme e gioia ansia e timore. 8
Per noi su l ore extreme umil pregasti,
dicendo: «Io voglio, o Padre, unito in Cielo
chi crede in me», sì ch or l alma non teme; 11
cruda ella, e scorge, Tua mercé, quel zelo
del qual ardesti, sì che consumasti
Te stesso in croce e le mie colpe insieme. 14
160
Veggio in mezzo del mondo oggi fulgente
Lampa, che sol per noi Se stessa offende,
con dui fuochi, che a tuor ciascuno attende
il nutrimento suo chiaro lucente: 4
l un è l amor del Padre, a cui il possente
raggio la gloria in prima offesa rende;
l altro è il zelo per noi, col quale accende
contra di Sé la viva luce ardente. 8
Arsa da cotai fochi, la infinita
Sua virtù parve spenta allor che cinse
d altri raggi più chiari il mondo intorno, 11
Letteratura italiana Einaudi 156
Vittoria Colonna - Rime
ché, quando agli occhi umani Ella s estinse,
con l immortal Sua glorïosa vita
diede a Suoi eletti in Ciel perpetuo giorno. 14
161
Non si può aver, credo io, speme vivace
de le promesse eterne se un timore,
qual fredda nebbia intorno al nostro core,
s oppon sovente a l alta ardente face, 4
né fede, per la cui luce in verace
gioia si vive ed opra per amore,
sentendo spesso un vil grave dolore
che ne perturba ogni amorosa pace. 8
Queste umane virtuti e voglie ed opre
fanno simil a lor, che sono un ombra
che per varia cagion varia l effetto; 11
ma se lume del Ciel chiaro si scopre
arma di fede e speme in modo il petto
che dubbio, tema e duol da noi disgombra. 14
162
Quanto di bel, di dritto e buon si vede,
si vide, o si vedrà nel mondo errante
produr da le ben nate elette piante
son frutti d una viva accesa fede; 4
mentre l alma gentil per grazia siede
sovra gli affetti umani oh quali e quante
glorie le scopre il caro eterno Amante,
serbate sol per cui più L ama e crede! 8
Oh benedetto Sol, ch apre e rischiara
l occhio immortal, sì ch ei scorge per ombra
quel ch in prima scorgea per luce chiara! 11
Letteratura italiana Einaudi 157
Vittoria Colonna - Rime
onde l alma s umilia e si disgombra
da le sue imagin false, perché impara
che  l suo stesso veder la inganna e adombra. 14
163
Anima chiara, or pur larga expedita
strada prendesti al Ciel da questa oscura
valle mondana, in su volando pura
più ch io non posso dir, bella e gradita. 4
Era di ricco stame intorno ordita
la tua veste mortal con tal misura
che  l fin di questa tua fragil figura
ti fu principio a l altra miglior vita. 8
Beato Federico, or son disciolti
i legami del sangue, e quel più caro
nodo è ristretto ch a ben far mi spinse; 11
or convien ch io riguardi e non ch io ascolti
da te le grazie onde il Signor ti strinse
a ricever per dolce il giorno amaro. 14
164
Il Sol, che i raggi Suoi fra noi comparte,
sempre con non men pia che giusta voglia
ne veste di virtù, di vizi spoglia,
solo per Sua mercé, non per nostra arte. 4
Che giova il volger di cotante carte? [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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